martedì 24 marzo 2015

SERVIZIO CIVILE - REGIONE BASILICATA




INDICAZIONI SELEZIONE

La  domanda  di  partecipazione  in  formato  cartaceo,  indirizzata  direttamente  all’ente  che
realizza il progetto prescelto, deve pervenire allo  stesso entro e non oltre le  ore 14.00 del 16
aprile  2015.  Le  domande  pervenute  oltre  il  termine  stabilito  non  saranno  prese  in
considerazione.

La domanda, firmata dal richiedente, deve essere:
-  redatta  secondo  il  modello  riportato  nell’Allegato  2  al  presente  bando,  attenendosi
scrupolosamente  alle  istruzioni  riportate  in  calce  al  modello  stesso  e  avendo  cura  di
indicare la sede per la quale si intende concorrere;
-  accompagnata da fotocopia di valido documento di identità personale;
-  corredata dalla scheda di cui all’Allegato 3, contenente i dati relativi ai titoli.
Le domande possono essere presentate esclusivamente secondo le seguenti modalità:
1)  con  Posta Elettronica Certificata  (PEC) indirizzando alla casella solidarieta@pec.it -  art. 16-bis, comma 5 della legge 28 gennaio
2009, n. 2  -  di cui è titolare l’interessato avendo cura di allegare tutta la documentazione
richiesta in formato pdf;
2)  a mezzo “raccomandata A/R” all'indirizzo (Comune di Binetto Str. Prov. per Sannicandro 70020 Bari)
;
3)  consegnate a mano.
È possibile presentare una sola domanda di partecipazione per un unico progetto di servizio
civile nazionale, da scegliere tra i progetti inseriti nel presente bando e tra quelli inseriti nei
bandi regionali e delle Province autonome contestualmente pubblicati. La presentazione di più
domande comporta l’esclusione dalla partecipazione a tutti i progetti inseriti nei bandi innanzi
citati,  indipendentemente  dalla  circostanza  che  non  si  partecipi  alle  selezioni.  La  mancata
indicazione della sede per la quale si intende concorrere non è motivo di esclusione.  È  cura
dell’ente provvedere a far integrare la domanda con l’indicazione della sede, ove necessario.

 

CARATTERISTICHE PROGETTO

    Titolo del progetto:
COOPerare
    Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):
Assistenza / Immigrati, Profughi 04
    Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:
Uno dei problemi sociali più emergenti e che negli ultimi decenni ha caratterizzato la società italiana è il fenomeno dell'immigrazione.
I problemi che si pongono riguardano la regolamentazione ed il controllo dei flussi migratori in ingresso e della permanenza degli immigrati. Permanenza che, in molti casi, inizia con un entrata nel paese ospitante più o meno clandestina e che poi, nel corso del tempo tende a divenire stabile e regolare in presenza di politiche sociali e di immigrazione inclusive, attuate a mezzo di sanatorie o regolarizzazioni.

La Cooperativa Solidarietà gestisce sul Territorio di Melfi un Centro di Pronta Accoglienza Comunità Alloggio - Autorizzazione Comune di Melfi - Det. Resp. Area Servizi alla Cittadinanza n.975 del 2 Luglio 2013 e contestualmente un Help Center .

Centro di Pronta Accoglienza

Finalità
Il Centro di Pronto Accoglienza è una Struttura a carattere residenziale e semiresidenziale con funzioni socio-assistenziali proprie del Centro di Pronto Intervento che accoglie soggetti senza fissa dimora ed in precarie condizioni socio-economiche.

Obiettivi Perseguiti
-evitare condizioni di stazionamento in aree ferroviarie con conseguente degrado
dell'ambiente circostante;
-fornire un supporto logistico e una risposta ai bisogni primari.

Organizzazione del Servizio
Il Centro è aperto per 365 giorni l’anno; l'accesso ai servizi residenziali è garantito
dalle ore 19 alle 21 e la permanenza nelle camere del piano superiore è consentita fino alle ore 8,30 del mattino seguente.
Per i servizi di tipo semiresidenziale, la struttura è aperta dalle ore 8,30 alle ore 14,30. La vita del Centro è programmata sullo stile familiare (comunitario) ed è disciplinata dal Regolamento della struttura.

Il Personale
La struttura rispetta gli standard di personale previsti dalle norme regionali
Le figure previste sono :
  • Responsabile della Struttura
  • Assistente Sociale
  • n.1 Educatore
  • n. 1 operatore
  • Figure aggiuntive
  • Volontari e stagisti

Servizi Offerti
  • Accoglienza ed Ospitalità diurna e/o Notturna
  • Cura igienica della persona
  • Lavaggio degli indumenti
  • Preparazione e fruizione di pasti
  • Distribuzione alimenti
  • Distribuzione vestiario
  • Collaborazione con Ambulatori
  • Progetti personali di inclusione sociale

Tra i servizi offerti è presente un Help Center. Uno sportello di orientamento ed assistenza sociale, che intercetta e indirizza le persone in stato di marginalità presenti sul territorio della Stazione con particolari difficioltà personali, relazionali o sociali.
Il Servizio si pone nel territorio con una funzione di antenna sociale che rileva i bisogni, li registra e interagisce con le altre strutture ed istituzioni, una piattaforma in rete con altri soggetti , in grado di fornire informazioni e statistiche relative all'area sociale.
L'Help Center si colloca all'interno della RETE ONDS (Osservatorio Nazionale sul Disagio e la Solidarietà nelle Stazioni Italiane). E' un progetto del Settore Politiche Sociali di Ferrovie dello Stato realizzato in partenariato con l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e la Cooperativa Sociale Europe Consulting.

A seguito della convenzione stipulata con l'Ufficio Territoriale del Governo di Potenza per la prima accoglienza di ospiti profughi / immigrati, la Coop. Solidarietà ha iniziato un percorso di accoglienza e sostegno nei confronti di questa categoria di utenza attivando e strutturando percorsi mirati alle esigenze degli ospiti.

Sono stati inoltre sviluppate e programmate attività specifiche per l'accoglienza della nuova utenza.

Ogni mattina alle ore 8,00 la struttura viene aperta completamente, in ogni suo ambiente da un assistente, i ragazzi scendono dalla zona notte e rispettando la turnazione, iniziano ad apparecchiare per la prima colazione e collaborano con l'assistente in cucina per la preparazione dei pasti. Dopo aver sistemato la cucina, iniziano a suddividersi i compiti giornalmente assegnati per la pulizia delle loro camere, dei bagni, dei locali di uso comune, e del cortile esterno.

Ognuno di loro porta in lavanderia la biancheria da lavare, quella intima personale , ognuno la lava per se, mentre quella da lavare in lavatrice se ne occupa l'assistente.

Nel rispetto del menu settimanale a turno i ragazzi collaborano in cucina per la realizzazione del pranzo e della cena e si occupano anche di apparecchiare la tavola e di sistemare tutto dopo i pasti.

Una volta a settimana realizzano un piatto caratteristico del loro paese, ma facilmente si sono adeguati alla cucina italiana gratificando sempre il lavoro svolto per la realizzazione dei piatti.

Collaborano anche nella realizzazione dei dolci o delle pizze e quando manca qualche alimento accompagnano volentieri l'assistente al Supermercato scegliendo anche le spezie e salse di loro gusto (peperoncino,pepe, ketchup, maionese).
Dopo il pranzo e/o dopo la cena telefonano ai propri cari raccontando dei loro vissuti e chiedendo notizie degli altri familiari.

Dopo cena non escono quasi mai ovvero si intrattengono nel cortile della struttura o guardano la televisione.

Nelle ore libere si intrattengono volentieri nel cortile a giocare a pallone, escono a fare una passeggiata senza allontanarsi molto, oppure lavorano alla realizzazione manuale di braccialetti e collanine di perline e coralli, attività da loro preferita e consueta anche quando erano nel loro paese.
Gli operatori della sede di Binetto, della Coop. Solidarietà hanno realizzato all'interno del sito ufficiale una bacheca , dove vengono presentati i gioielli realizzati dai ragazzi.
I ragazzi hanno iniziato un primo corso di alfabetizzazione, presso il Centro di accoglienza. Padre Teclè (frate vincenziano di etnia eritrea) , un giorno alla settimana viene a trovarli e con lui hanno iniziato a conoscere le prime parole italiane. Successivamente, un altro modulo di alfabetizzazione è stato offerto dalle socie dell'Università Popolare di Melfi.
I ragazzi raggiungono la sede dell'Università Popolare e seguono il corso di alfabetizzazione.
Un ragazzo laureando in Giurisprudenza, è presente piu volte in struttura, comunica con loro in inglese e ha stabilito un ottimo rapporto di fiducia.
Nelle prime settimane , tre donne volontarie hanno collaborato per la preparazione dei pasti, pranzo e cena.

Il Vescovo Gianfranco Todisco incontra i ragazzi, viene spesso a trovarli per parlare con loro in lingua inglese e per accompagnarli a fare una passeggiata .

Altri progetti ed altre attività ricreative e culturali sono in corso di programmazione al fine di intessere l'integrazione completa e la socializzazione di ARUNA, MUSSA, BAKARY, MOHAMED, BUBAKAR, SAMBA.
2. GLI OPERATORI:
Fanno parte dell'equipe : una operatrice che si occupa della cucina, la pulizia dei locali, la spesa, il bucato generale.
Una coordinatrice, un mediatore culturale, una assistente sociale e una psicologia che si occupano dei bisogni sociali, sanitari, della regolare permanenza, dell' integrazione e dei rapporti con la comunità, associazioni, volontari.
Grande rilievo hanno i volontari che collaborano in vari ambiti: un ragazzo laureando in Giurisprudenza, in qualità di mediatore linguistico per la lingua inglese parlata dai ragazzi del Gambia.
Tre donne volontarie hanno collaborato molto nelle prime settimane per la realizzazione dei pasti di pranzo e cena, fornendo spesso anche la materia prima nei primi giorni.
Padre Teclè e un suo collaboratore che si impegnano a pianificare metodi e strumenti interessanti per le lezioni di lingua, cultura italiana ed educazione alla legalità.
    1. ATTIVITA' SVOLTE
Nel mese di Marzo sono stati completati tutti i controlli sanitari necessari per una permanenza ed integrazione completa e serena dei ragazzi del Gambia e a tutela della comunità di accoglienza.
I ragazzi erano originariamente sottopeso per gli stenti e le carenze alimentari e, come da protocollo, si è effettuata la sorveglianza sindromica a cura del medico di base e degli operatori del centro, per rilevare eventuali segni o sintomi riconducibili a malattie infettive e/o diffusive di particolare rilievo che ne potessero controindicare la permanenza.
Il loro arrivo presso la struttura risale alla tarda serata del giorno 18 Febbraio ed il 20 Febbraio è stato assegnato loro il codice STP per fronteggiare eventuali emergenze sanitarie in attesa della copertura sanitaria completa e la scelta medica.
Il 25 Febbraio, a seguito dell' appuntamento fissato dall'ispettore, i ragazzi sono stati accompagnati in Questura a Potenza per il colloquio preliminare ed il ritiro del permesso di soggiorno con validità fino al 25 Maggio, in attesa del colloquio con la commissione territoriale di Crotone .
Il 27 Febbraio è stato richiesto il Codice Fiscale grazie al quale si è proceduto nella regolarizzazione con la richiesta di residenza .
Il 28 febbraio si è conclusa la procedura per ottenere la regolarizzazione dell'assistenza sanitaria e la scelta del medico di base, e immediatamente si è proceduto alle richieste dei controlli sanitari urgenti e necessari.
Il 10 marzo i ragazzi sono stati accompagnati presso il laboratorio analisi del presidio ospedaliero di Venosa per essere sottoposti al test di Mantoux, al prelievo per le analisi generali di routine e le analisi delle urine.
Il 14 marzo i ragazzi sono stati riaccompagnati presso il laboratorio di analisi di Venosa, per la lettura del test di Mantoux e il ritiro dei risultati delle analisi.
Due di loro sono stati sottoposti ad ulteriori accertamenti, a seguito dei risultati del test di Mantoux.
Si attendono i risultati di ulteriori accertamenti.

4. CONCLUSIONI
I ragazzi dopo un mese e mezzo circa dal loro arrivo hanno recuperato un aspetto fisico sano, grazie ad una alimentazione completa ed il riposo, dimostrano molta serenità e voglia di integrarsi, sono caratterialmente tranquilli ed hanno le energie anche per sognare in questa opportunità che la vita sta offrendo loro.
Hanno i loro momenti di malinconia, ripensando alla famiglia lontana, ma sperano anche di poter contribuire in qualche maniera in futuro, al loro benessere.
Dopo aver girovagato per mesi nei vari paesi del centro-Africa in cerca di sopravvivenza e di un futuro …...non smettono di ripetere .. le prime parole che hanno imparato subito: ..buono... bello.. tutto OK...grazie!

    Obiettivi del progetto:

Il fenomeno dell’immigrazione, nella sua complessità, interroga le coscienze e chiede alle società di impegnarsi con maggiore convinzione ed efficacia per quel processo di integrazione utile al raggiungimento di un equilibrio sociale e di un relazione significativa tra tutte le persone presenti sul territorio.
La dimensione “uomo” del soggetto immigrato è spesso trascurata anche da coloro che vedono nell’immigrazione una risorsa, ponendosi spesso come difensori degli immigrati.
Bisogna favorire processi di integrazione sociale delle giovani generazioni, nella considerazione che le seconde e le terze generazioni rappresentano categorie portatrici di particolari bisogni cui rivolgere una attenzione specifica. Le seconde generazioni esprimono infatti identità multiple, che non si identificano più con i luoghi del passato migratorio dei propri genitori, ma nemmeno con la nuova società di accoglienza.
Le persone immigrate quando entrano in nuovo Paese per costruirsi una nuova vita, lo
fanno per stabilirvisi a lungo, o in alcuni casi per sempre. Hanno necessità di un
inserimento senza conflitti con la società che li ospita, costruendo una graduale
reciprocità di diritti e doveri.
Il soggetto immigrato deve rispettare le leggi del Paese che lo ospita. Non esistono zone o parti di territorio dove queste leggi (con particolare riguardo ai diritti fondamentali delle persone: diritti delle donne, dei bambini) non sono rispettate.
Rispettando tali leggi, l’immigrato potrà esigere il rispetto dei diritti umani e di libertà (personale, di inviolabilità del domicilio, di espressione, di religione, di tutela giudiziaria, di istruzione per i minori) che la Costituzione riconosce a chiunque soggiorni nel territorio italiano; nonché il rispetto dei diritti connessi alla propria prestazione lavorativa e dei diritti di prestazione economica connessi alle tasse versate.
A questo primo livello di integrazione – la capacità di rispettare regole comuni – ne dovrà seguire uno ulteriore: la cittadinanza.
Il soggetto straniero si trasforma, non è più un immigrato ma cittadino a pieno titolo, dunque, dopo aver appreso la lingua di un Paese, dopo avervi vissuto un numero di anni sufficiente a comprenderne la mentalità e la cultura, e a condizione di condividere i valori fondamentali espressi dalla Carta costituzionale del Paese. Dopo che si è raggiunto, insomma, un pieno livello di integrazione.

L’obiettivo del progetto è quello di agevolare i percorsi di integrazione degli immigrati nel territorio , potenziando i servizi offerti, finalizzati all’inserimento sociale,
scolastico e lavorativo. Inoltre si intende rafforzare la promozione culturale, finalizzata all’integrazione ed alla conoscenza reciproca, creando momenti di socializzazione e organizzando attività ricreative per favorire l’incontro e lo scambio di conoscenze tra realtà diverse, ad esempio laboratori interculturali, feste, presentazione di libri sulle tematiche relative all’immigrazione e incontri con la cittadinanza.







Questo lavoro in rete sul territorio produce un' azione di cambiamento condivisa, ponderata, valutata da più punti di vista, integrata da idee eda esperienze inizialmente diverse ma rese condivisibili da tutti. La rete di servizi si rende così disponibile per:

  • rispondere ai bisogni relativi alla quotidianità della popolazione straniera;
  • ridurre le fasce del disagio e promuovere inclusività;
  • creare piccole competenze operative;
  • saper ascoltare, valutare e interpretare i bisogni,
  • promuovere opportunità organizzate e progetti;
  • saper leggere le informazioni provenienti dall’ ambiente.

I giovani volontari impegnati nel progetto di servizio civile saranno inseriti in una squadra di operatori addetti alla relazione di front office e alla organizzazione delle schede di accoglienza e di sostegno alla persona immigrata. I volontari inoltre si occuperanno, accompagnati da un gruppo di operatori esperti nell’animazione territoriale, di promuovere percorsi di animazione e sensibilizzazione del territorio.
L’idea è quella di cercare, anche e soprattutto grazie all’opera dei volontari, di
strutturare un servizio, nelle sedi di attuazione del progetto, che, oltre a garantire assistenza (linguistica, psicologica, ricreativa, ecc.), peraltro estremamente necessaria, si adoperi altresì a garantire il reale inserimento di soggetti stranieri nel nostro tessuto socio – economico – culturale, e inoltre attivi laboratori linguistici e di cittadinanza attraverso i quali i volontari del servizio civile insieme agli operatori dell’associazione possano accompagnare i soggetti stranieri verso una consapevolezza nuova del proprio essere inseriti nel territorio.

Il valore aggiunto del Servizio Civile in questo progetto.
Gli obiettivi della crescita personale e della valorizzazione non professionale Un’attenzione dalla quale il progetto proposto alla presente non può prescindere è legata alla “crescita personale del giovane” in servizio e la sua “valorizzazione intesa in termini non professionali”. Obiettivo dichiarato del presente progetto è quello di favorire l’integrazione dei giovani autoctoni con i “nuovi italiani”, immigrati di prima, seconda e terza generazione, attraverso la conoscenza, la frequentazione, il rispetto, l’apertura a nuove culture, storie ed esperienze che ogni immigrato porta con sé. Stimolare in essi il bisogno di una relazione nuova, significativa nell’incontro con l’altro determinante per quei processi di crescita e di sviluppo locale che il servizio civile porta con sé e difende.
Altro obiettivo del progetto è quello di riuscire a fornire ai giovani volontari, al termine del loro periodo di servizio, conoscenze, esperienze e strumenti per non temere la diversità, bensì divenire Il principio etico, il fondamento morale sul quale l’intervento proposto intende strutturarsi è proprio quello di valorizzare l’altro la sua “Alterità”, un altro uguale a noi ma differente da noi, un altro che diviene latore di ricchezze e di potenzialità, espressione vera dell’incontro.


      Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto

I volontari del servizio civile avranno un ruolo prioritario nella realizzazione delle attività progettuali, spendendosi come protagonisti aiutati e supportati da operatori, soci ed altri volontari nelle attività di seguito enucleate, che riprendono anche se in forma diversa e/o sintetica, ma certamente uguale per finalità ed intenti progettuali:

-Accoglienza ed erogazione di informazioni agli utenti;
-Promozione di iniziative di carattere seminariale su singole tematiche e predisposizione di brevi dossier di documentazione sugli argomenti di volta in volta individuati;
-Individuazione, all’interno dell’associazione o in ambienti culturalmente vicini, di altre persone, in particolare giovani neolaureati e diplomati, al fine di formare uno o più gruppi territoriali in grado di moltiplicare le iniziative, diffondere informazioni utili al godimento di diritti civici primari e di cittadinanza attiva;
-Attivazione di laboratori e momenti interattivi per soggetti stranieri ed autoctoni.
-Attività di progettazione;
- Collaborazione per l’organizzazione di eventi;
-Promozione di reti di partenariato con altre associazioni di promozione sociale, agenzie formative ed educative (Scuole, Enti di Formazione, ecc.);
-Attivazione eventi ed attività di cittadinanza per soggetti stranieri.Specifiche attività legate all’obiettivo della crescita personale del giovane

I volontari saranno coinvolti in attività di integrazione e socializzazione che consentano ai soggetti in gioco di costruire una relazione sempre più forte e funzionale al raggiungimento degli obiettivi progettuali. Il valore del servizio deve andare al di là delle ore da svolgersi nell’arco della settimana, per potersi realizzare pienamente in una libera scelta di presenza e sostegno. Inoltre, il valore cristiano che l’ente proponente mette al centro della sua dimensione associativa, sarà un punto fermo nel coinvolgimento dei giovani in servizio al fine di curare una formazione civica, umana e spirituale che possa divenire indelebile segno di crescita personale nell’esperienza del servizio civile nazionale.

Il progetto che si intende proporre avrà anche l’obiettivo di promuovere la partecipazione di giovani con minori opportunità, nello specifico con bassa scolarizzazione e provenienti da vissuti e situazioni di disagio. Per poter promuovere questa partecipazione l’ente ha pensato di predisporre tra i parametri di valutazione anche il livello di scolarizzazione come requisito di accesso al progetto in fase di selezione.

Fra le attività in programma si riportano:
-momenti socializzanti (ove i volontari condotti da un esperto in dinamiche di gruppo possano conoscersi e farsi conoscere al fine di creare un gruppo coeso e convinto delle proprie potenzialità e capacità);
-tavoli di confronto (ove i volontari coordinati da un pedagogista/psicologo possano interagire e relazionarsi partendo dalle loro esperienze personali riviste nel nuovo contesto di appartenenza, attraverso dinamiche comunicative efficaci);
-spazi di incontro tra giovani volontari dell’associazione e i volontari del servizio civile (ove i giovani potranno confrontarsi sulla esclusività dell’esperienza del servizio civile come momento di impegno civico e sociale rappresentando un utile strumento di feedback per l’attività presente dell’ente e che possa rappresentare un input per la pianificazione dell’attività futura)
-partecipazione agli altri momenti come descritti al paragrafo precedente.
Al fine di promuovere nei volontari un forte senso di appartenenza al sistema di riferimento, gli stessi saranno coinvolti a pieno titolo nell’equipe degli operatori della Cooperativa. Questo coinvolgimento attivo e pieno determinerà nei volontari un forte senso di appartenenza in una logica di corresponsabilità che si realizza anche in processi di codecisione e di collaborazione efficace.



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